Maria Teresa e Maria Beatrice Malaspina: Duchesse di Massa, Modena e Reggio Emilia, Principesse di Carrara

Maria Teresa Cybo-Malaspina (1725-1790)
Sovrana illuminata

Maria Teresa Francesca Cybo-Malaspina nacque a Novellara il 29 giugno del 1725, figlia ed erede di Alderano I Cybo-Malaspina e Ricciarda Gonzaga, fu la quinta duchessa sovrana di Massa e principessa di Carrara (dal 1731 al 1790) e ultimo membro dei Cybo-Malaspina a governare su questi territori.

Come moglie di Ercole III d’Este, ultimo duca di Modena e Reggio degli Este e ultimo membro maschile del ramo diretto della sua dinastia, Maria Teresa fu anche duchessa consorte di Modena e Reggio (1780-1790).

In linea con la sua epoca, Maria Teresa praticò un governo illuminato, dimostrando grandi capacità amministrative: nel 1757 riformò l’economia carrarese tramite editti che concedevano gli agri marmiferi alle varie comunità paesane delle cave, fece proseguire e completare una strada che da Massa conducesse a Modena, l’odierna Via Vandelli.

Cercò di creare a Massa un ospedale moderno e tentò una riforma del clero locale in creazione da parte del Papa di una diocesi che comprendesse solamente il territorio del Ducato, allora accorpato nella Diocesi di Luni.

Tra le molteplici opere di rinnovamento iniziate dalla Duchessa, una tra le principali è sicuramente la fondazione di un’Accademia d’Arte a Carrara.

Nel 1757 il primo tentativo però rimase incompiuto e soltanto dodici anni dopo, il 26 settembre 1769, Maria Teresa, con un successivo chirografo, sancisce l’atto di fondazione ufficiale dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, eliminando però dal suo statuto il corso di Pittura: furono infatti istituite le sole sezioni delle Scuole di Scultura e di Architettura perché l’Accademia, così creata, promuovesse lo sviluppo di arti legate alla locale industria e il commercio del marmo. Progettò anche la sede dell’Accademia i cui lavori iniziarono nel 1771 (l’attuale Palazzo Rosso, che ospita ora la Biblioteca Civica).

Morì nel 1790 e venne sepolta nella Basilica della Madonna della Ghiara di Reggio Emilia.
 
Maria Teresa e il matrimonio con Ercole III d'Este

Dopo lunghe consultazioni tra le dinastie italiane, straniere e l’Impero, al centro anch’esso di lotte per la successione a Carlo VI, il Duca di Modena Francesco III assicurò allo stato di Modena un futuro sbocco sul Tirreno, costringendo alle nozze il proprio figlio appena quattordicenne Ercole Rinaldo (Modena, 22 novembre 1727) con Maria Teresa Cybo-Malaspina, all’epoca sedicenne.

Le nozze vennero celebrate per procura a Massa nel 1741 senz’alcuno sfarzo, sia per il disinteresse dello sposo che per le scarse risorse finanziarie Cybee.

Il matrimonio non fu affatto felice e ciò portò la dinastia Estense, per gli stessi motivi toccati in quel secolo ai Medici e ai Gonzaga di Mantova, a una rapida estinzione: dall’unione nacquero quei primi anni due figli anche se il piccolo Rinaldo morì poco dopo la nascita nel 1753. Così dopo aver adempiuto i propri obblighi coniugali lo sposo iniziò a condurre una vita dissipata e corrotta, umiliando Maria Teresa con le sue relazioni aperte con amanti.

Il matrimonio non fu affatto felice e ciò portò la dinastia Estense, per gli stessi motivi toccati in quel secolo ai Medici e ai Gonzaga di Mantova, a una rapida estinzione: dall’unione nacquero quei primi anni due figli anche se il piccolo Rinaldo morì poco dopo la nascita nel 1753. Così dopo aver adempiuto i propri obblighi coniugali lo sposo iniziò a condurre una vita dissipata e corrotta, umiliando Maria Teresa con le sue relazioni aperte con amanti.

Maria Teresa, obbligata a soggiornare a Modena, dove comunque poteva contare sulla stima e sull’affetto dei suoceri, tenne costantemente l’abitudine di tornare in estate nella sua patria oltre gli Appennini per occuparsi dei suoi Stati di famiglia. Nel 1780 Ercole salì al trono del Ducato.

I rapporti sempre più deteriorati con il marito portarono la coppia alla separazione definitiva: Maria Teresa si ritirò a Reggio Emilia, allietata solo dalle visite dell’unica figlia Maria Beatrice Ricciarda e del genero l’Arciduca d’Austria Ferdinando d’Asburgo, figlio di Maria Teresa d’Asburgo, che Maria Beatrice aveva sposato grazie agli auspici del nonno Francesco III d’Este  e che grazie a questo matrimonio garantirà la continuità alla dinastia con la nascita del figlio Francesco (il futuro Francesco IV d’Este).

Nel 1790, alla morte di Maria Teresa, Ercole rimasto vedovo si unì con matrimonio morganatico a Chiara Marini, sua amante da anni e con la quale aveva avuto un figlio durante il periodo in cui la Duchessa si era ritirata a Reggio Emilia.

Maria Beatrice d'Este Cybo-Malaspina (1750–1829)

Nel 1753 Francesco III d’Este, con lo scopo di evitare la fine della dinastia, combinò le nozze della nipote Maria Beatrice Ricciarda d’Este (quando questa aveva tre anni), figlia di Ercole III d’Este e Maria Teresa Cybo Malaspina, con Ferdinando d’Asburgo-Lorena, terzogenito dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Dal matrimonio nacque nel 1779 il piccolo Francesco, che inizierà la nuova linea Austria-Este con il nome di Francesco IV.

Alla morte della madre Maria Teresa Cybo-Malaspina, nel 1790 prese possesso del Ducato di Massa e Carrara (l’eredità paterna sarebbe rimasta preclusa poiché nella casa d’Este vigeva la legge salica, sicché il trono sarebbe passato direttamente al suo primogenito, Francesco IV).

Maria Beatrice teneva molto a tenere distinti gli stati malaspiniani da quelli estensi, nonostante fosse consapevole che, alla propria morte, Massa sarebbe diventata una semplice provincia del Ducato di Modena e Reggio: l’agognato sbocco sul mare.

La quarantenne sovrana e arciduchessa d’Austria era cognata di Maria Antonietta regina di Francia, di Maria Carolina regina di Napoli, di Maria Amalia duchessa di Parma, dell’imperatore Giuseppe II e del futuro imperatore e granduca di Toscana Leopoldo II.

Maria Beatrice era molto diligente: s’informava e pretendeva di conoscere ogni cosa attinente al suo Stato e, da Vienna, dove risiedeva abitualmente, inviava le proprie decisioni al delegato: conte Pietro Ceccopieri, ponendo in disparte marito ed erede.

Trasmetteva,
per esempio, precise disposizioni circa il restauro del Palazzo Ducale di Massa, in cui dimorarono i suoi antenati, o per regolare i rapporti con il vescovo di Sarzana e con il Granducato di Toscana: il Ceccopieri era semplicemente un mero esecutore della volontà della duchessa che regnava e governava.

Maria Beatrice d’Este (l’ultima dei Cybo-Malaspina, degli Este e dei Gonzaga di Novellara, attraverso l’ava materna Ricciarda) ebbe alla morte della madre il governo su entrambi i territori, quale Duchessa di Massa e Principessa di Carrara, che però rimasero entità statali separate fino alla sua morte.

Nel 1796 gli Este furono privati dei loro possedimenti dalle truppe di Napoleone Bonaparte.

Per quanto riguarda l’economia i suoi provvedimenti si richiamarono alle riforme settecentesche e autorizzò la realizzazione di importanti opere pubbliche, come la rettifica dell’alveo del fiume Frigido.

La politica di Maria Beatrice fu significativa anche in campo sociale e culturale: incoraggiò validi artisti e ripristinò il servizio scolastico.

Le cose sarebbero andate meglio se lei fosse stata più presente nello Stato, invece di governare da Vienna. Dove dopo sette anni di governo, in seguito alle bufere rivoluzionarie e napoleoniche restò per oltre quindici anni lontana dalle proprie terre, che il Congresso di Vienna le restituì.

Ritornata al ducato ereditato,
Maria Beatrice abolì tutto ciò che Elisa Bonaparte (sorella minore di Napoleone) aveva compiuto, rispristinando gli Statuti e creando un ceto di tipo nobiliare intorno al trono ducale: cercò, tuttavia, di aiutare le classi meno agiate. Oramai disabituata al governo personale e abituatasi alla Corte di Vienna, lasciò gli antichi stati cybei in mano ad amministratori dotati di grandi poteri, mentre il figlio Francesco IV di Modena, già salito sul trono di Modena, attendeva di succederle.

La duchessa morì a Vienna il 14 novembre 1829, all’età di 79 anni, e il ducato di Massa e Carrara fu annesso a quello di Modena e Reggio, in cui governava il figlio Francesco IV.

Venne sepolta nella Cripta dei Cappuccini a Vienna, accanto agli antenati imperiali del consorte.


Contatti
Ingresso e biglietti

Intero: € 4
Ridotto (bambini sotto i 7 anni e gruppi): € 2
Cumulativo (comprensivo visita Archivio Museo di Mulazzo e Castello di Lusuolo): € 6

Orari di apertura:

Dal 15 giugno al 30 settembre 2024
a cura dell'Istituto Valorizzazione Castelli
Sabato-Domenica-Festivi dalle 15.30 alle 18.30